LA CITTA INVASA (1972-1984)
Una popolazione particolarmente strana affolla le città moderne.
Nonostante siano dotati di orecchi, bocca ed occhi, i cittadini moderni danno la sensazione di essere sordi, muti e ciechi. Però la cosa che appare più incredibile — per lo spettatore munito del vecchio senso della prospettiva — è la bidimensionalità di questa popolazione. Infatti i cittadini moderni sembrano piatti ed incorporei perfino quando li si ode al bar masticare un panino od emettere un gorgoglìo mentre bevono un aperitivo. Può essere che i corpi siano andati persi durante le ultime conquiste della civiltà; ad ogni modo non c’è segno di preoccupazione sul quando e come recuperarli.
Per nutrirsi di peso, volume e colori, per i quali provano nostalgia, i cittadini moderni si rivolgono ai segni visivi delle loro città.
Questi segni sembrano davvero soddisfarli con vere sensazioni ed emozioni, con gioie e tragedie che contengono la piena realtà delle cose e quella terza dimensione che essi desiderano fortemente. Ho visto con i miei propri occhi questa gente ed anche i loro animali in intimo dialogo con altri uomini ed animali ritratti nelle immagini fotografiche esposte nelle città. Il caso di un’immagine o di un riflesso di un cittadino che sembra più vero del cittadino stesso non è poi così raro come si potrebbe immaginare.