VENEZIA – CIRCUMNAVIGAZIONI E DERIVE (1971 – 2007)
Ho rivisitato i negativi risalenti al periodo durante il quale ho viaggiato a Venezia, fino poi a risiedervi dal 1976 al 1985. Non avevo mai dato loro un assetto definitivo, in attesa che fosse una loro forma ad imporsi al momento giusto. Lontano ora dalla città, ho cercato attraverso la memoria di ricostruire delle evocazioni sensibili di quei percorsi.
Venezia per me è, nella sua vera sostanza, una specie di iceberg circolare. La parte che emerge mostra nella sua evidenza lampante gli splendori del passato: residui di un’epoca che svanisce nelle nebbie del presente. Questa punta dell’iceberg l’ho percorsa come un viaggiatore consapevole del suo imminente sprofondare.
Ma avendo vissuto molti anni in una delle parti “sommerse” dell’iceberg, alla Giudecca, ho udito il ghiaccio crepitare ed emettere urla nel frantumarsi. Giudecca, l’isola delle foche, come l’hanno denominata gli abitanti del centro storico. Ma lì abitano esquimesi a cui hanno sottratto il pesce e che vanno lentamente ma inesorabilmente alla deriva.
Queste fotografie sono un primo incompiuto tentativo di evocare la leggenda ed il dramma su un fondale oscurato di laguna in cui ristagnano i corpi e le pietre, esistenze conchiuse in sé stesse.